La passione per il disegno di ENRICO FANTINI si manifesta fin da bambino, quindi molto prima di approdare all’arte dell’ incisione e dell’ acquaforte a cui si dedicherà a partire dagli anni settanta. Finita la seconda guerra mondiale inizia ad accompagnare lo zio Luigi Fantini nei viaggi sull’Appenino Bolognese alla ricerca di antichi edifci .Così racconta: “…..Ho sempre disegnato, ma fu soltanto nel 1945, dopo la fine dell ’ ultima guerra, che iniziai a disegnare sistematicamente quelle Case Antiche che lo “ zio ” non riusciva a fotografare per i motivi più diversi: gli alberi, la posizione delle case troppo vicine o su alture irraggiungibili, come lui stesso scriveva nel testo introduttivo dei libri pubblicati: “ Potei presto ovviare anche a queste difficoltà: mi venne in aiuto mio nipote Enrico Fantini, giovane che mi era noto avere una spiccata passione per il disegno. Non gli parve vero di associarsi alle mie scorribande ciclistiche, munito di cartelle e matite, iniziando ben presto la sua egregia opera ” . Fu l ’ inizio di una raccolta sistematica di disegni, da parte mia e le fotografie dello “ Zio ” per un progetto di ubblicazione che si realizzerà poi nel 1961 e nel 1971.